Come funziona il 5 x mille nel 2023: ecco cosa sapere

Il 5 per mille (o 5×1000), tra le forme di donazioni più diffuse, permette ai contribuenti di destinare parte delle imposte sui redditi prodotti agli enti non profit. Vediamo nel dettaglio tutte le novità relative al 5 x 1000 per il 2023.

5×1000

Il 5 x 1000 rappresenta una forma di donazione di cui si sente molto parlare, nonostante non sia in tutto e per tutto una donazione “spontanea”. Ciò significa che i contribuenti in realtà sì, scelgono l’ente a cui fare arrivare il proprio cinque per mille, che è però obbligatorio devolvere, per legge. Se infatti i contribuenti non dovessero scegliere a chi devolvere l’imposta IRPEF, la somma per intero andrà direttamente allo Stato.

Il 5 per mille, quota dell’imposta IRPEF (anche detta “imposta sul reddito”), viene poi ricevuto dall’ente scelto dal contribuente come una donazione, senza alcun costo e senza aggravi fiscali.

Il contribuente può scegliere a chi devolvere le imposte sui redditi prodotti nell’anno precedente nella dichiarazione dei redditi, selezionando uno degli Enti del Terzo Settore (ETS)  accreditati al cinque per mille.

5 x 1000 nel 2023: cosa sapere e come scegliere l’Ente

donazione

Per scegliere l’ente a cui devolvere il proprio 5 x 1000, è possibile consultare l’elenco sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

L’elenco in questione raggruppa gli enti del Terzo settore accreditati al cinque per mille 2023, ed è stato aggiornato a inizio anno, inglobando gli enti che si sono aggiunti rispetto agli anni passati. Inoltre, il Ministero ha fatto sapere che gli enti ancora non inseriti nel RUNTS (Registro Unico Nazionale del Terzo Settore) ma che hanno dato il via al processo, possono comunque essere scelto dai contribuenti, a prescindere dalla data in cui l’iscrizione al RUNTS sarà finalizzata.

Non solo, ma il 5 x 1000 può anche essere devoluto per finanziare attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici e anche per sostenere gli enti gestori delle aree protette.

A definire nel dettaglio le norme attualmente in vigore relative al 5 x 1000 è il dpcm 23 luglio 2020, in cui vengono elencati gli Enti che possono essere accreditati, ovvero:

  • gli enti del Terzo settore (Ets), comprese le cooperative sociali ed escluse le imprese sociali costituite in forma di società;
  • gli enti della ricerca scientifica e dell’università;
  • gli enti della ricerca sanitaria;
  • il Comune di residenza del contribuente;
  • le associazioni sportive dilettantistiche, riconosciute ai fini sportivi dal Comitato olimpico nazionale italiano a norma di legge, che svolgono una rilevante attività di interesse sociale.