Volontariato di competenza: un settore sempre più forte
Il volontariato di competenza sta rapidamente diventando una nuova modalità di supporto al Terzo Settore da parte delle imprese, una pratica innovativa che sta guadagnando terreno nel contesto della responsabilità sociale aziendale.

Una Nuova Frontiera per le Imprese
Durante il Premio «Volontari@work», tenutosi il 14 aprile e organizzato dalla Fondazione Terzjus, sono stati presentati dati significativi che illuminano la crescita di questa pratica. Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, ha rivelato che il 4,4% delle imprese italiane — circa 65mila — impiega già modelli di volontariato di competenza. Ciò avviene mentre oltre 300mila realtà si dichiarano interessate ad adottare questa modalità. Questo approccio consente alle aziende di mettere a disposizione le loro abilità e risorse umane a favore di iniziative sociali, ottimizzando così la corporate social responsibility.
Progetti di Successo e Premiati

La seconda edizione del Premio «Volontari@work» ha messo in risalto il crescente dialogo tra imprese e enti non profit. Luigi Bobba, presidente di Terzjus, ha sottolineato l’importanza di includere gli Enti del Terzo Settore (Ets) nella dinamica del volontariato di competenza, evidenziando come questi abbiano beneficiato dell’assistenza di professionisti aziendali per realizzare progetti ambiziosi. Progetti di spicco sono stati presentati da aziende come Stmicroelectronics, Luigi Lavazza e Avio Aereo, mentre i riconoscimenti per le nuove entrate nel campo sono stati assegnati a Edison, Unicredit e Kpmg. Tra gli Ets premiati figurano la Fondazione Airc, l’Opera della Provvidenza di S. Antonio e l’Associazione provinciale per i minori di Trento, con una menzione speciale per il Borgo ragazzi di don Bosco di Roma.
Implicazioni Societarie e Ambientali
Luciano Violante, presidente della giuria, ha descritto questi progetti come una manifestazione della trasformazione culturale del Paese, verso una maggiore consapevolezza etica delle aziende. Daria Perrotta, Ragioniere generale dello Stato, ha sottolineato l’importanza di rinforzare tali iniziative, promuovendo progetti che possano evolversi in modelli di riferimento per altri, come sostiene il finanziamento per la povertà educativa e il programma Repubblica Digitale. Francesco Giorgino ha osservato che il volontariato di competenza estende la sfera di responsabilità aziendale oltre la sostenibilità ambientale, integrandosi in un contesto socioculturale più ampio.
Opportunità e Benefici
Il volontariato di competenza si configura come una forma unica di donazione, che pur meno comune rispetto ai tradizionali contributi di denaro o beni, risulta altrettanto efficace nel fornire valore tramite competenze e professionalità. Questo connubio fornisce diversi vantaggi: per l’ente non profit, l’afflusso di competenze migliora l’organizzazione e l’efficienza; per le aziende, si tratta di un’opportunità per migliorare la reputazione sociale e tessere relazioni dirette con gli enti. Sul piano legislativo, l’articolo 100 del Tuir offre possibilità di deduzioni fiscali, consentendo alle aziende di riportare a bilancio le spese per i lavoratori impiegati nel Terzo Settore.
A partire dal prossimo anno, i beneficiari di tali agevolazioni si espanderanno per includere anche gli Ets non commerciali. Per i lavoratori, partecipare a tali progetti arricchisce l’esperienza lavorativa, promuovendo una cultura della solidarietà e incentivando molti a continuare il volontariato anche dopo il pensionamento. L’interesse crescente delle aziende segnala quanto sia vitale attribuire valore alla gratuità e volontarietà, promuovendo un dialogo virtuoso tra impresa e società civile.