Come diventare operatore umanitario: requisiti, selezioni e candidature

Oltre al “ruolo” di volontario, sempre più giovani, neo-laureati o professionisti hanno la volontà di poter lavorare all’interno di una ONG, le associazioni senza fine di lucro che perseguono un fine di interesse generale – umanitario, sociale, scientifico. Le candidature nelle principali ONG vengono aperte annualmente: vediamo quali sono i requisiti e le selezioni da affrontare. 

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Se l’impegno come volontario in una Onlus non è sufficiente a soddisfare le vostre aspettative, e siete alla ricerca di un ruolo professionale da svolgere all’interno di una ONG, dovete sapere che molte associazioni che operano senza fine di lucro in Italia e nel mondo sono alla ricerca di figure professionali da inserire nel loro organico.

Quali sono i requisiti per potersi candidare e quali le modalità di selezione che vengono poi effettuate dalle ONG? Vediamo insieme gli step necessari e le qualifiche richieste per poter lavorare sul campo come operatore umanitario.

Operatori umanitari: profili richiesti

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Innanzitutto va specificato che le ONG che operano in diverse zone del mondo hanno un costante bisogno di operatori umanitari che possano supportarli specialmente nelle missioni all’estero. Si parla di professionisti che possono avere competenze nelle aree più differenti, come ad esempio:

  • ingegneri idraulici e agronomi
  • medici (ginecologi, ostetrici, anestesisti, chirurghi) e infermieri
  • educatori e psicologi
  • meccanici, muratori e falegnami
  • addetti alla logistica
  • avvocati
  • ragionieri e geometri
  • coordinatori e responsabili dei progetti

Operatore umanitario: i requisiti

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Il primo fondamentale requisito – indipendentemente dalla figura professionale per la quale si effettua la candidatura – è la disponibilità a partire e a garantire una permanenza nel paese di destinazione che può andare dai 6 ai 12 mesi per la prima esperienza e che può essere più lunga per le successive “missioni”.

Le ONG che operano in contesti umanitari particolarmente svantaggiati e che si attivano in base alle emergenze, possono richiedere agli operatori umanitari di partire anche con un brevissimo preavviso (è il caso di medici e infermieri).

Importante è poi un’ottima conoscenza della lingua inglese e almeno di un’altra lingua, che può essere francese, arabo, portoghese o spagnolo. Altro requisito fondamentale è quello di avere alle spalle almeno due anni di esperienza nella professione per cui si effettua la candidatura e di conoscere il paese di destinazione (sarebbe ideale aver fatto un viaggio o un‘attività di volontariato in zone come Africa, Asia, Sud America o più in generale paesi in via di sviluppo).

Fondamentale, infine, la capacità di adattamento, la resistenza allo stress e la predisposizione a vivere e lavorare in squadra.

Operatori umanitari: candidature e selezioni

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La candidatura come operatore umanitario può avvenire tramite il sito web delle maggiori ONG – Medici Senza Frontiere, Emergency, Oxfam, Cesvi, Save The Children – nella sezione “Lavora con noi”, alla voce “Posizioni aperte”. Nella maggior parte dei casi viene richiesto di allegare alla candidatura una lettera motivazionale e una copia del curriculum (in inglese e in francese).

Successivamente, se il profilo viene considerato adeguato, si verrà contattati per effettuare un colloquio in presenza in uno degli uffici della ONG, dove verranno valutate sia le competenze professionali che le attitudini psicologiche. Se il colloquio darà esito positivo, si entrerà a fare parte del team, sotto la guida di un Career Manager che si occuperà di indirizzare il profilo verso la giusta missione.