Amnesty International contro la pena di morte: Iran e Cina attenzionati

L’allarme è stato lanciato da Amnesty International, ONG impegnata da sempre nell’ambito dei diritti umani e contro la pena di morte. Le nuove dichiarazioni, che puntano a mettere in evidenza quello che sta accadendo all’interno di paesi come Iran e Cina, spingono anche ad una critica contro l’atteggiamento tenuto dall’Unione Europea e dalle istituzioni. 

Paesi come l’Iran e la Cina sono attenzionati da parte delle ONG che si occupano di diritti umani, tra cui anche Amnesty International, per l’andamento che stanno prendendo le condanne a morte, sempre più numerose nell’ultimo periodo. Sono circa quindici, al momento, i cittadini europei che si trovano in carcere in Iran per le loro posizioni sovversive, ma questo non è l’unico elemento di allarme per le organizzazioni umanitarie.

Secondo quanto riportato da Agnes Callamard, ovvero dal Segretario Generale di Amnesty International, la preoccupazione più grande è proprio per le continue condanne a morte. I dati, frutto di analisi e di report sui paesi presi in considerazione, mettono in evidenza una situazione allarmante.

Amnesty: allarme per Iran e Cina

I numeri che arrivano dall’Iran, a proposito delle condanne a morte che sono state emesse nel corso del 2022, non sono del tutto affidabili e soprattutto potrebbero mettere in evidenza una situazione diversa da quella che è realmente. Sono in tutto 575 le persone giustiziate in Iran nell’anno appena trascorso, ma a causa della segretezza e della mancanza di trasparenza delle istituzioni, non si potranno mai conoscere i dati reali.

Nei primi mesi del 2023, tra l’altro, dovrebbero essere già 200 le persone che sono state condannate a morte, indice di una situazione che sta lentamente degenerando. Il vicepresidente della delegazione europea che si trova in Iran, inoltre, ha messo in evidenza come si debba fare uno sforzo maggiore, anche dal punto di vista istituzionale e politico, per cercare di porre un limite a ciò che sta succedendo.