Expo 2030, allarme diritti umani: ONG contro l’Arabia Saudita

A novembre verrà deciso quale sarà il paese che avrà il privilegio di ospitare l’Expo 2030. Tra le città candidate – oltre alla nostra Roma – c’è anche Riad. Ed è proprio la capitale dell’Arabia Saudita a rappresentare un elemento di preoccupazione per le associazioni umanitarie. Sono state 12 quelle che hanno presentato una lettera al Bie con l’obiettivo di chiederne l’esclusione.

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Roma per l’Italia, Riad per l’Arabia Saudita e Busan per la Corea del Sud sono le tre città che si contenderanno l’assegnazione di Expo 2030 a novembre, quando l’assemblea generale del Bie (Bureu international des exposition) deciderà a chi assegnare questo importante privilegio. Ed è proprio in vista di questo importante passo che dodici associazioni umanitarie hanno deciso di scrivere una lettera indirizzate al Bie.

L’obiettivo dichiarato esplicitamente nella missiva è quello di arrivare all’esclusione di Riad dalle città candidate, e le motivazioni riguardano il rispetto dei diritti umani, a rischio in Arabia Saudita.

Expo 2030: la lettera delle associazioni

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Come si legge nella lettera indirizzata al Bie, si richiede di valutare attentamente – attraverso una consultazione formale con le parti firmatarie – “l’impatto del rispetto dei diritti umani“, con particolare riferimento all’Arabia Saudita. Come si evince dal testo, le associazioni umanitarie mettono in evidenza alcune pratiche ormai consolidate nel paese arabo, come ad esempio “l’uso continuativo della pena di morte“, oltre alla “repressione dell’attivismo per i diritti umani“.

In conclusione, quindi, le associazioni firmatarie della lettera, chiedono al Bie di “dichiarare impraticabile la candidatura dell’Arabia Saudita e di non sottoporla al giudizio dell’Assemblea Generale”, in quanto completamente distante ed opposta rispetto ai valori espressi dal Bie e dall’Expo – che si riconoscono nel rispondere alle sfide globali promuovendo concetti come cooperazione e sviluppo.

Oltre all’organizzazione francese Ensemble contre la peine de morte (Ecpm), ci sono altre associazioni umanitarie di diversi paesi del mondo che si sono unite per questo importante obiettivo e per lanciare l’allarme sul mancato rispetto dei diritti umani da parte dell’Arabia Saudita:

  • Alqst per i diritti umani
  • Democrazia per il mondo arabo adesso (Dawn)
  • Humena per i diritti umani e l’impegno civico
  • Organizzazione saudita europea per i diritti umani (Esohr)
  • Retto sostentamento
  • Fondazione per i diritti umani (Hrf)
  • Centro di realizzazione dei diritti
  • Salam per la democrazia e i diritti umani
  • Organizzazione mondiale contro la tortura (Omct)
  • Civico
  • Gruppo per i diritti Mena