“Lepini, un territorio da tramandare”: applausi e partecipazione per l’anteprima al cinema Corso di Latina
Il documentario con Massimiliano Ossini celebra memoria, tradizioni e sostenibilità nei borghi dei Monti Lepini. Un viaggio tra volti, storie e paesaggi autentici.

LATINA – Un pubblico numeroso ha riempito martedì 25 novembre le sale del cinema Multisala Corso per l’anteprima ufficiale del documentario “Lepini, un territorio da tramandare”. Al centro del racconto, la memoria e l’identità dei piccoli borghi dei Monti Lepini, in un percorso visivo e narrativo guidato da Massimiliano Ossini. È lui a fare da cicerone lungo un itinerario che intreccia natura, lavoro e cultura, esplorando il Parco dei Monti Lepini con lo sguardo attento di chi osserva e restituisce valore. Il documentario si propone come un invito alla riscoperta di ciò che rende vive le comunità: le persone, le storie tramandate, il legame con la terra.
Storie di resilienza e passione, tra tradizione e futuro

Con una durata di 52 minuti, il documentario alterna voci e testimonianze di agricoltori, artigiani, chef, imprenditori e artisti che hanno scelto di restare, innovando senza dimenticare le proprie radici. “Attraverso le loro voci – spiega Luigi Di Palma, commissario della XIII Comunità Montana Lepini-Ausoni – il progetto mette in luce la forza del passaggio generazionale, la determinazione nel valorizzare il territorio, l’impegno verso il risparmio energetico e la sostenibilità, ma soprattutto la passione per il proprio mestiere”.
Alla serata erano presenti anche i sindaci dei Comuni coinvolti, testimoni di una sinergia che punta a durare nel tempo. Il documentario tocca luoghi simbolici e attività storiche: dai panifici alle gelaterie, dai laboratori di liuteria alle aziende vitivinicole, restituendo un mosaico autentico del tessuto produttivo locale.
L’eccellenza lepina in primo piano

Tra le realtà raccontate, spiccano nomi che rappresentano l’artigianato e l’enogastronomia del territorio: dall’Azienda agricola Padovano Sorrentino alla macelleria Mara e Orlando, dalla Locanda Bonifacio VIII al prosciuttificio Reggiani di Bassiano, fino alla Gelateria Klada di Sezze e alla scuola di ricamo “Il Tempo nelle Mani”. Un panorama ricco di saperi e sapori, nel quale ogni attività custodisce e rinnova una parte dell’identità locale. “Un’alta qualità capace di dialogare con il mondo”, sottolinea Di Palma. Tra le storie più affascinanti, quella del liutaio Marco Castegini o degli artigiani dell’azienda “Allestimenti Artigiani Aerei” di Roccagorga: esempi concreti di come la tradizione possa aprirsi all’innovazione senza snaturarsi.
La Green Community: un modello per lo sviluppo sostenibile
Il progetto si inserisce nel più ampio quadro della Lepini Green Community, iniziativa finanziata dal PNRR – Missione 2, Componente 1, Investimento 3.2 “Green Communities” con 2 milioni di euro, cui si aggiungono 400mila euro dalla Regione Lazio. Presentata al Consiglio regionale con il sostegno di dodici sindaci, la Green Community lepina è oggi tra le più articolate a livello nazionale, con 30 progetti attivi su otto ambiti strategici. L’obiettivo è chiaro: valorizzare il territorio attraverso un approccio integrato che coinvolga ambiente, cultura, turismo ed economia locale.
«Sono un grande amante della natura e uno scalatore – ha raccontato Ossini – quindi questo progetto mi ha subito entusiasmato. Unire le mie passioni per la natura e per il racconto delle storie delle persone che ogni giorno fanno la differenza è stato incredibile». Le sue parole hanno colpito il pubblico, che ha risposto con calore a una narrazione intensa, capace di restituire bellezza e senso di appartenenza. “Lepini, un territorio da tramandare” si afferma così come un tassello prezioso nel percorso di valorizzazione di un patrimonio umano e naturale da custodire e condividere.