Marcia della Pace: Perugia-Assisi per dire no alla guerra

Una Marcia della Pace da Perugia ad Assisi con l’obiettivo di dire no alla guerra. Si tratta della terza edizione speciale della Marcia della Pace dal momento in cui la Russia ha invaso l’Ucraina. Una Marcia che ha chiamato a raccolta in particolar modo i giovani, studenti e studentesse che hanno scelto di dare un messaggio di pace. 

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Ieri, domenica 21 maggio, si è svolta un’edizione speciale della Marcia della Pace, con partenza dai Giardini del Frontone di Perugia e arrivo ad Assisi. In particolare, questa edizione è stata rivolta ai giovani, con studenti e studentesse di tutta Italia, con diversi istituti scolastici che hanno partecipato – 119 scuole aderenti e 71 università, tra cui anche quella di Perugia, a formare un gruppo di circa 12mila persone in totale.

“Questa Marcia è una marcia speciale per fare pace con i giovani”, ha dichiarato il coordinatore della Marcia della Pace, Flavio Lotti, che ha sottolineato l’importanza di investire su una nuova generazione di “costruttori di pace”.

Marcia della Pace: il messaggio contro la guerra

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“Trasformiamo il futuro” è stato lo slogan della Marcia della Pace che si è svolta ieri, da Perugia ad Assisi, e che ha spinto ad una riflessione profonda sui conflitti che purtroppo continuano a dilagare. Il messaggio, ribadito anche dal presidente di Libera don Luigi Ciotti, è quello di operare concretamente per la difesa dei diritti umani e per la fine delle guerre:

Dobbiamo riflettere sulle ingiustizie, sui diritti non rispettati, servono parole di pace con urgenza. Nel mondo ci sono 60 guerre in atto, ci sono troppi tornaconti, ora le grandi potenze devono trovare un sistema di intervento per dire basta a tutto questo.

Anche l’arcivescovo di Perugia, don Ivan Maffeis, ha sposato il messaggio di don Luigi Ciotti, facendosi portavoce della pace come valore universale:

Ci sono troppe ferite, troppe violenze, ma ci sono anche tante persone che si fanno carico degli altri, persone che costruiscono ponti, è a loro che dobbiamo guardare per costruire percorsi di pace.