Notte della solidarietà a Roma: il progetto per i clochard

A Roma ieri è stata la “Notte della Solidarietà”, questo il titolo dell’iniziativa ideata e promossa in modo congiunto dall’assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute della Capitale, insieme all’Istituto Nazionale di Statistica. Avvalendosi dell’aiuto di circa 200 volontari, è stata avviato un censimento sui clochard, con un obiettivo solidale ben preciso.

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Roma, 27 gennaio 2021.
Senzatetto trovano riparo dal sotto i portici di Piazza dei Cinquecento di fronte la Stazione Termini.

L’iniziativa è stata promossa e realizzata dal Comune di Roma, grazie all’impegno dell’assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute che, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Statistica, ha avviato un censimento della popolazione di clochard e persone senza fissa dimora che si trovano nella Capitale.

La “Notte della Solidarietà“, così è stata chiamata l’iniziativa, è stata realizzata grazie all’impiego di circa 200 volontari che nella notte di ieri si sono messi a disposizione per iniziare a censire i clochard per le vie di Roma. L’obiettivo del progetto è ovviamente solidale.

Solidarietà a Roma per i clochard

I volontari hanno seguito un breve percorso di formazione, articolato in due incontri, e hanno avuto il compito di censire i clochard – cercando di raggiungere il maggior numero possibile. Affinché l’indagine possa essere quanto più affidabile e anche per facilitare le procedure, sono stati scelti gruppi di volontari che sono già quotidianamente impegnati nelle attività di supporto e aiuto verso i clochard.

Il progetto del censimento mira a comprendere più a fondo i bisogni e le necessità dei senza tetto – a partire delle condizioni di salute fino ad arrivare a quelle personali e sociali – affinché si riesca a rispondere in maniera puntuale con un’azione sinergica che coinvolge al tempo stesso le associazioni del terzo settore, il mondo del volontariato e anche le amministrazioni pubbliche.

L’idea del censimento è già stata applicata in altre parti d’Europa, come ad esempio Berlino e Parigi, che con la stessa finalità hanno dapprima fatto un’indagine quantitativa sulla popolazione più fragile, passando poi ad analizzare le reali esigenze.