Ong, l’Unione Europea scrive a Piantedosi: decreto da ritirare

Il decreto sulle ONG che ha fatto tanto discutere potrebbe dover essere ritirato su indicazione dell’Unione Europea. La lettera è arrivata dalla Commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, che ha chiesto di rimuovere le disposizioni legislative che potrebbero portare ad ostacolare l’azione di salvataggio delle ONG. 

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Il decreto sicurezza all’interno del quale è previsto il Codice di Comportamento a cui tutte le ONG devono adeguarsi potrebbe dover essere ritirato dal governo italiano: questo è quanto emerge da una lettera scritta dalla Commissaria per il diritti umani del Consiglio d’Europa, che ha sottolineato come ci sia stato un tentativo di ostacolare un’azione umanitaria troppo importante, ovvero quella di salvare vite in mare.

Il rischio è quello di “privare le persone in difficoltà dell’assistenza salva-vita” che viene garantita dalle ONG con il loro apporto quotidiano al largo del Mediterraneo. Ecco perché il governo potrebbe dover prendere una decisione drastica e revocare il codice di comportamento a cui le navi ONG, da circa un mese a questa parte, sono costrette a doversi adeguare.

ONG: il decreto è un ostacolo?

La lettera arrivata direttamente dall’esponente dell’Unione Europea parla chiaro e mette in luce un potenziale rischio per i moltissimi migranti che – spinti da situazioni di disagio, povertà, conflitti e tensioni interne – si mettono in viaggio in condizioni precarie per riuscire ad arrivare in Europa:

Il decreto e la prassi di assegnare porti lontani per lo sbarco delle persone soccorse in mare, rischiano di privare le persone in difficoltà dell’assistenza salva-vita delle ONG nella rotta migratoria più mortale del Mediterraneo.

In particolare, le misure introdotte finirebbero per ostacolare le operazioni di ricerca e soccorso delle ONG. Oltre a questo, l’indicazione dell’Europa nei confronti dell’Italia è quella di interrompere la cooperazione con il governo libico, che riveste un ruolo importante nella situazione dei migranti.