Ong, rischio sequestro: in arrivo il decreto del governo

Previsto per la giornata di oggi, o al massimo entro i primi giorni del 2023, il decreto sicurezza promosso dal Governo Meloni che prevede nuovi disposizioni per le navi Ong che operano nel Mediterraneo per il salvataggio dei migranti. Con le nuove norme introdotte, aumenta il rischio di sequestro della nave per le organizzazioni impegnate in mare aperto. 

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Si attende nella giornata di oggi o domani, o al massimo nei primissimi giorni del 2023, la presentazione del decreto sicurezza voluto dal Governo Meloni. All’interno dovrebbero essere previste nuove norme per cercare di combattere i casi di femminicidio e gli episodi di violenza legati alle baby gang, oltre che il famoso codice di comportamento che verrà introdotto per le Ong.

D’ora in poi, chi opera nel mar Mediterraneo per salvare le vite dei migranti, dovrà attenersi alle norme precise emanate dal governo per evitare il rischio che la nave possa essere sequestrata. Andiamo a vedere nel dettaglio quello che è stato anticipato e che dovrà essere un monito per le Ong.

Ong: le nuove regole del governo

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Oggi pomeriggio, 27 dicembre, ci sarà una riunione tecnica alla presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro dell’Interno Matteo Pianteodosi. Verranno descritte le attività che le Ong dovranno fare, attendendosi alle disposizioni nazionali ed internazionali, anche se sarà eliminata la possibilità di procedere per vie penali per coloro che non rispetteranno le norme vigenti.

Secondo quanto previsto dal decreto, nel momento in cui la nave Ong effettuerà un salvataggio dovrà immediatamente avvertire la Guardia Costiera chiedendo di poter approdare su un “porto sicuro“. Una volta messi in salvo i migranti, non potrà effettuare un altro salvataggio prima di essere arrivata al porto: una misura che punta a ridurre lo “scambio” e il “trasbordo” di persone da una nave all’altra.

Le procedure di accoglienza e richiesta di asilo dovranno essere avviate già a bordo della nave, prima ancora di arrivare al porto. Nel caso in cui queste azioni non vengano rispettate, sono previste multe e sanzioni, compreso il sequestro della nave, su cui ovviamente avrà potere di disporre solo il prefetto in base alle circostanze.