Russia, Greenpeace messa al bando: è considerata “indesiderata”

Greenpeace, l’organizzazione nata nel 1971 a Vancouver e nota per le dimostrazioni in difesa del clima, dell’ambiente e degli animali, è stata messa al bando in Russia. L’ONG è finita nel mirino del governo russo, che sta limitando quotidianamente l’azione delle organizzazioni no-profit. In questo caso Greenpeace è stata definita come “indesiderata”. 

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Greenpeace è un’organizzazione “indesiderata” in Russia, e per questo è stata messa al bando. La notizia, arrivata proprio negli ultimi giorni, segue la tendenza del governo russo, che sta limitando le iniziative delle organizzazioni no-profit. E proprio nel mirino è finita anche Greenpeace, l’ONG che è nata nel 1971 a Vancouver con l’obiettivo di sensibilizzare su tematiche come il rispetto del clima, dell’ambiente, della biodiversità e degli animali.

Nel corso degli anni Greenpeace ha fatto delle proprie lotte un simbolo, attraverso dimostrazioni eclatanti – ma mai violente – che hanno avuto l’obiettivo di portare l’attenzione su tematiche troppo spesso considerate di secondaria importanza.

L’attività dell’ONG in Russia, però, da adesso in poi avrà una battuta d’arresto: vediamo insieme cosa è successo a Greenpeace.

Greenpeace bandita dalla Russia: la decisione

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Greenpeace è stata messa al bando dalla Russia, in quanto è stata classificata come ONG “indesiderata” e accusata di aver tentato di interferire negli affari interni del governo russo, facendosi portavoce di un’attività di propaganda anti-russa. Per queste motivazioni Greenpeace è stata considerata come “una minaccia all’ordine e alla sicurezza della Federazione Russa”.

Da adesso in poi, seguendo quanto stabilito dal governo russo, Greenpeace dovrà immediatamente interrompere le attività portate avanti nel paese, dove risulta essere bandita. La reazione dell’ONG non è tardata ad arrivare, con una replica che è arrivata direttamente dai portavoce di Greenpeace, che hanno definito la decisione della Russia “assurda, irresponsabile e distruttiva”.

Per Greenpeace, la messa al bando dalla Russia significa porre fine alle attività e di conseguenza il paese si troverà privato di una delle ONG con maggiore esperienza nella lotta al cambiamento climatico.