Russia, guerra aperta alle ONG: le dichiarazioni di Medvedev

Continua la repressione da parte di Putin – e in generale del Cremlino – nei confronti delle Organizzioni No-Profit. Secondo quanto dichiarato dal vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Medvedev, queste organizzazioni sono “strumenti” nelle mani di agenti stranieri: ecco perché sta continuando la campagna per ostacolare le loro attività. 

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In un momento così delicato come quello che si sta vivendo in Russia – complice il conflitto con l’Ucraina, il mancato rispetto dei diritti umani e le continue repressioni, anche in termini di trasparenza – le ONG continuano ad essere nel mirino di Putin. Le nuove dichiarazioni rilasciate dal vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, non fanno altro che accentuare una situazione di forte emergenza per le organizzazioni che operano nel settore del no-profit.

La visione del Cremlino è chiara: le ONG, e in generale tutte le associazioni attive nell’ambito umanitario, sono viste come “strumenti” in mano agli stati esteri, in particolare in mano a quelle potenze che sono ostili alla Russia. Ecco perché l’unica soluzione che può essere messa in campo attivamente è quella della repressione.

Russia e ONG: continua la repressione

Intervenuto durante una riunione del Consiglio di Amministrazione del Ministero della Giustizia, Medvedev ha espresso con molta precisione e chiarezza il suo punto di vista, elencando quello che è necessario fare per contrastare l’operato delle ONG e difendersi dalle possibili interferenze degli agenti stranieri:

Sappiamo che il metodo preferito dai nostri nemici – di tutti i tipi – è quello di utilizzare le organizzazioni non profit nelle guerre ibride. Cercare organizzazioni sotto una copertura benigna, che in realtà cercando di destabilizzare la situazione nel paese, di minare la stabilità della società civile. Ne abbiamo visti molti esempi. Questi metodi sono stati affinati alla perfezione.

E così Medvedev, se da un lato ha promesso tutele che mirino a proteggere le strutture che operano in buona fede, dall’altro non ha escluso l’utilizzo di qualsiasi mezzo per bloccare invece l’attività di quelle organizzazioni ritenute ostili alla Russia.