ONG, allarme povertà: un bambino su quattro è a rischio

Cresce il numero di bambini che potrebbe finire in povertà, anche nel contesto dell’Unione Europea. Questo è il dato allarmante riportato dalle ONG, che hanno evidenziato una situazione preoccupante: i dati raccontano la crescita esponenziale della povertà, e per questo è necessario intervenire prontamente. 

pexels-ahmed-akacha-6758622

La diminuzione del reddito delle famiglie avvenuta nel 2022, la crescita a dismisura delle spese quotidiane da sostenere, oltre alla precaria situazione economica e politica attuale hanno contribuito a far aumentare la povertà nell‘Unione Europea. Secondo quanto riportato dalle Organizzazioni Umanitarie che quotidianamente si occupano di controllare e verificare l’inclusione sociale, i percorsi formativi e le opportunità soprattutto per i più piccoli e per il loro futuro.

L’allarme – nell’ultimo report pubblicato dalle ONG – riguarda le situazioni di povertà che stanno diventando sempre più numerose nell’Unione Europea. I dati riportati sono allarmanti e fotografano una situazione in cui si deve intervenire al più presto attraverso misure di supporto e attività che forniscano garanzie concrete soprattutto nei confronti dei bambini.

ONG: cresce la povertà in Europa

Secondo quanto riferisce il report delle ONG, solo prendendo in considerazione il periodo di tempo fino al 2021, il numero dei bambini che sono sull’orlo della povertà è cresciuto di circa 200.000 unità. In totale, riportando i dati pubblicati da Save The Children, sono quasi 20 milioni i bambini costretti a crescere in situazioni di povertà ed estremo disagio.

Le categorie che sono maggiormente a rischio, e che quindi dovranno fare i conti con una soglia di povertà crescente anche nel prossimo periodo, sono ovviamente quelle più deboli: rifugiati, minori non accompagnati, richiedenti asilo, minori privi di documenti. Stiamo parlando di bambini che dovranno essere tutelati e inseriti in un percorso che garantisca loro l’istruzione, l’educazione, l’assistenza sanitaria gratuita, oltre alla possibilità di avere un posto in cui crescere.

La proposta di una “garanzia europea” per l’infanzia era stata portata in Commissione UE nel 2019 e avrebbe dovuto vedere l’attuazione a metà marzo 2022. Il progetto, però, risulta essere ancora bloccato. La speranza di Save The Children – così come quella di tutte le organizzazioni umanitarie che si occupano di proteggere i bambini – è quella che presto si possa arrivare ad una svolta.