Cooperazione allo sviluppo: l’opinione della premier Giorgia Meloni

Di cooperazione alo sviluppo abbiano parlato spesso in quanto fondamentale tanto per i Governi quanto per le Organizzazioni Non Governative (ONG); la premier Giorgia Meloni ha espresso la sua opinione a riguardo, specialmente dopo le “accuse” mosse all’Italia nell’ambito delle politiche migratorie.

Giorgia Meloni

Quando si parla di cooperazione allo sviluppo internazionale esiste spesso confusione; come abbiamo già sottolineato in un precedente articolo, tale settore può essere descritto come una collaborazione tra Paesi e Governi, avente come obiettivo lo sviluppo del sistema globale con focus sugli Stati meno avanzati.

E per la cooperazione allo sviluppo, fondamentale anche l’azione delle Organizzazioni Non Governative (ONG) che agiscono al fianco dei governi per la buona riuscita dei progetti per esempio ideati dall’ONU, ai quali partecipa attivamente anche l’Italia che  destina anche una parte del PIL proprio alla cooperazione internazionale.

Cooperazione che però a dire della premier Giorgia Meloni alle volte viene a mancare, mentre invece dovrebbe sempre assicurato un lavoro alla pari.

Giorgia Meloni: “Un approccio non predatorio alla cooperazione allo sviluppo”

cooperazione internazionale

Giorgia Meloni ha parlato di cooperazione allo sviluppo e politiche migratorie, poche ore dopo un’altra tragedia avvenuta nelle acque internazionali vicino alla Libia in cui circa 30 persone hanno perso la vita.

Durante il suo intervento avvenuto in occasione della presentazione del libro di Padre Antonio Spadaro “L’Atlante di Francesco. Vaticano e politica internazionale” la Presidente del Consiglio ha detto di avere la coscienza apposto, anche con le accuse ricevute, a dire della Premier, “Raccapriccianti”.

Toccando temi sensibili la premier ha voluto sottolineare che fondamentale nella cooperazione sia collaborare in modo equo, concetto che non è, secondo la Meloni, rispettato da tutti:

Un approccio non predatorio della cooperazione allo sviluppo, non è un caso che il nostro lavoro di Italia come capofila nel rapporto con l’Africa l’abbiamo definito Piano Mattei per l’Africa, abbiamo preso l’esempio di un uomo che non arrivava per togliere e portare via, arrivava per lasciare qualcosa. La cooperazione è tale solo se si fa da pari a pari ma non è sempre la cooperazione che abbiamo visto, soprattutto nei confronti dell’Africa che non è un Continente povero ma sfruttato.

Riguardo il complesso tema della migrazione, Giorgia Meloni ha voluto sottolineare come la malavita sia troppo spesso presente e come questo condizioni negativamente ogni possibile spostamento:

Più persone partono, più persone si mettono nelle mani di cinici trafficanti e più c’è il rischio che qualcosa vada storto: non credo che questo possa mai essere il modo giusto, umano e responsabile di affrontare questa vicenda. Forse sarebbe più facile mettere la testa sotto la sabbia, lasciare che siano dei mafiosi a decidere chi deve arrivare da noi, lasciare che arrivi da noi solo chi ha soldi per pagare quei mafiosi, lasciare che in Africa continuino a prendere piede i mercenari della Wagner e i fondamentalisti”, sottolinea Meloni.