ONG unite contro la violazione dei diritti umani a Tindouf

Ginevra: i portavoce di diverse ONG hanno fatto sentire la propria voce davanti al Comitato dei diritti Umani dell’ONU, per quel che sta accadendo nei campi di Tindouf, in Algeria.

B5363B4C-30F0-44B7-81E3-93750731C97B
Tindouf, Algeria

I campi di Tindouf che si trovano al sud dell’Algeria rappresentano:

Un perfetto esempio di pratiche degradanti e violazioni dei diritti umani nelle zone di conflitto, di cui donne e bambini sono le principali vittime.

Questo il monito lanciato lo scorso lunedì a Ginevra da diversi attivisti per i diritti umani e dai portavoce di svariate ONG, quali Afrique Cultures e Freedom is their right. A denunciare la situazione in Algeria anche l’Osservatorio internazionale per la pace, la democrazia e i diritti umani di Ginevra (IOPDHR) e la Promozione dello Sviluppo Economico e Sociale (PDES).

I relatori, ritrovatosi alla conferenza “Violazioni dei diritti umani, tratta e sfruttamento di donne e bambini nelle zone di conflitto” organizzata dall’Organizzazione per la cultura africana e moderato dall’attivista Mina Laghzal, hanno evidenziato l’esistenza di continue violazioni dei diritti umani nei campi di Tindouf.

Gli attivisti hanno denunciato una situazione ormai da tempo al limite: dallo sfruttamento di minori alle violenze sulle donne fino alla tratta di esseri umani. Parlando in presenza dei rappresentati del Comitato dei diritti Umani dell’ONU, attivisti e relatori chiedono un’azione concreta da parte della comunità internazionale, quanto prima.

La denuncia delle ONG per la situazione in Algeria

80AF580C-CE51-4FEF-BC16-CF129AF9A765
Ginevra, Svizzera

Nei campi di Tindouf si è lontani da qualsiasi rispetto dei diritti umani; questa la denuncia di chi era presente alla conferenza che sottolinea come tra tutte le ingiustizie, uno dei fatti più gravi sia il modo in cui vengono trattati i minori.

I bambini non hanno il diritto allo studio così da potere essere indirizzati verso attività militari, violando completamente in le disposizioni della Convenzione sui diritti del fanciullo.

Testimone oculare dello sfruttamento dei bambini che purtroppo non si limita al solo ambiente militare è la coordinatrice di La Libertad Es Su Derecho, Elisa Pavón, che per 12 anni ha vissuto in prima persona immersa nei luoghi in cui avvengono ingiustizie.

Violazioni che non possono più essere ignorate specialmente perché, come ha messo in evidenzia il presidente di Africa Culture, Lamine Dianko, le zone di conflitto generano più che mai abusi e soprusi e a soffrirne maggiormente sono i soggetti più vulnerabili, che invece la comunità internazionale dovrebbe impegnarsi a difendere.